Plasma Studio ha completato la scorsa estate la realizzazione di Dolomitenblick, un edificio che costituisce il limite di un’area residenziale localizzata nel paesaggio collinare di Sesto, nelle Dolomiti. A guardarlo dalle foto, secondo me, sbatte un pochino con il paesaggio in cui è immerso, ma si sà, gli architetti amano strafare.
Il volume è stato sviluppato a partire dalla richiesta funzionale di sei appartamenti indipendenti, collegati da uno spazio comune destinato alla circolazione interna: attraverso un “taglio”, che configura l’ingresso principale e la ripartizione delle unità abitative, il volume viene diviso in due. Questa incisione, di origine funzionale, diventa l’elemento principale nella definizione dell’edificio: a partire da entrambi i margini del taglio, due fasce si dispiegano andando a formare le balaustre di generose terrazze coperte, per poi raccordarsi alla topografia circostante. Seguendo progressivamente con ogni piano dell’edificio il ripido versante della collina, le fasce e l’intera facciata si inclinano di conseguenza. L’edificio ospita sei grandi appartamenti estivi, tutti favorevolmente esposti al sole e alla vista panoramica delle Dolomiti. Ogni unità abitativa è stata concepita in modo da preservare il massimo grado di intimità: grazie alla divisione del volume in due parti e alla presenza delle balaustre, dall’interno, viene impedita la possibilità di guardare le altre abitazioni e, allo stesso tempo, di essere visti dai passanti sulla strada. Ogni appartamento gode dell’estensione dello spazio domestico in ampie terrazze panoramiche riparate dal sole che, ad ogni piano, terminano in un piccolo giardino privato. L’uso del larice locale definisce gli spazi dell’abitare all’interno e all’esterno. Ampie vetrate a tutta altezza permettono la massima veduta panoramica e, grazie all’esposizione a sud, il massimo ricavo energetico. La presenza di elementi parasole esterni e dell’ampio aggetto delle terrazze permettono di minimizzare il surriscaldamento estivo.
La circolazione principale, molto compatta, si costituisce come una continuazione del “taglio” che definisce i volumi e, lungo il suo sviluppo, viene riproposto lo stesso codice cromatico della facciata e l’uso del larice locale.
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